Logo ParolataPubblicato su www.parolata.it

 

Il paese ritrovato

Capitolo quinto

Utili Divertenti Letterarie Sparse Novità

Orsolina non indossava più il bikini arancione, ma l'effetto della corta tunica dimessa che aveva adesso indosso, mentre allungata sul divano si concentrava su uno schema di parole crociate, non era poi troppo diverso, sugli ormoni di Carlo. Tirò un sospiro stanco, mentre con il mouse premeva il tasto "send" che spediva verso Fabrizio il riassunto della giornata. Fece ruotare di un quarto di giro la sedia girevole che lo ospitava ogni volta che si sedeva di fronte al computer di casa, per inquadrare meglio la figura della moglie. Forse era colpa della primavera: si sorprendeva spesso a pensare che ormai erano pienamente nel temutissimo settimo anno di matrimonio, e l'unica crisi che davvero sentiva come preoccupante era quella che lo assaliva ogni giorno se passava più di dieci ore senza vederla. E riguardo a quell'altro luogo comune che sanciva che il matrimonio è la tomba dell'amore, beh... aveva tutte le intenzioni di dimostrarne l'eclatante falsità proprio questa notte. Per propiziare l'evento, distolse lo sguardo dalle lunghe gambe coniugali e si alzò a preparare un paio di cocktail. Daiquiri per lei, e due dita di gin con due gocce d'angostura per sé stesso. L'angostura nel gin era considerata una schifezza da quasi tutti gli esperti, ma a lui piaceva così. E se uno aveva avuto la sfacciata fortuna di accalappiare una simile moglie, poteva ben permettersi il lusso di mettere l'angostura nel gin, no?

Orsolina valeva davvero un perù. Non solo perché era vergognosamente bella, ma anche per l'effetto calmante e rilassante che riusciva ad infondere in ogni più recondita cellula del marito. Con lo sguardo sempre fisso sulla Settimana Enigmistica, prese il calice che Carlo le aveva offerto, poi sorrise al marito. E il suo sorriso era micidiale quanto una raffica di mitra.

- Accidempoli, però, questo Bartezzaghi! Mette delle definizioni nei suoi schemi di parole crociate che sfido pure quelli dell'Accademia della Crusca, a trovare! - Orsolina si mise più compostamente seduta, per meglio sorseggiare il suo cocktail - Guarda qua! Mi mancano due maledettissime lettere per finire 'sto schema, e tutte due nella stessa maledetta 21 orizzontale! -
- Beh, si chiamano parole crociate proprio perché ci sono gli incroci, no? - sorrise Carlo - le verticali sono altrettanto impossibili? -
- Insomma... vediamo, il 18 è "Da Romano alla corte di Federico Secondo": che cribbio vuol dire? -
- Ezzelino. Ezzelino da Romano, luogotenente di Federico Secondo di Svevia. Nemico acerrimo dei comuni della Lega Lombarda. -
- Ah. Sarebbe da presentarlo al Bossi, allora... Ok, allora qua ci va una "E". Invece la 19 verticale è corta, tre lettere, e mi sa che dovrei saperla."La settima dei greci"... -
- Eta. Settima lettera dell'alfabeto greco. Quella di Eta Beta, insomma... -
- Uh, che scema... lo sapevo che dovevo saperla. E allora, la maledettissima 21 orizzontale è... no, mi spiace, mio caro genio di casa, ma qualcosa non va. E' venuta fuori una schifezza. Devi aver sbagliato qualcosa. -
- Non fai prima a dirmi la definizione della maledettissima 21 orizzontale? -
- Eccotela, ma tanto è impossibile... dice solo "Alga rossa del nord Atlantico", solo che dagli incroci ci viene fuori un... -
- ... Carrageen. - sentenziò Carlo, finendo di bere il suo gin.
- Ma allora è giusto! - la sorpresa agitava la respirazione di Orsolina, e il torace agitato di Orsolina, anche grazie agli effetti del gin, agitava molto Carlo. - E questa come diavolo facevi a saperla, si può sapere? Che ne sai di alghe, tu? -
- Ma no, di alghe non so un accidente. È che, insomma... lo sai che tengo quella rubrichetta quotidiana via mail, no? Quella che gioca con le parole e la loro etimologia... Beh, è capitato che...-

Venne spietatamente interrotto dal bip del computer, che annunciava l'arrivo di nuova posta. Gli fece lo stesso effetto di un bisturi che seziona la pelle della schiena, senza anestesia. Lama ultraffilata, che non fa sentire dolore mentre taglia, ma la ragione urla d'allarme, perché il taglio netto e sottile non è per questo meno pericoloso per la salute di uno più rozzo. Non poteva essere altri che Fabrizio, che già rispondeva alla sua mail. Probabilmente era collegato alla rete proprio mentre lui gli spediva la sua mail sulle avventure della giornata, e al maledetto erano bastati dieci minuti per spedire la risposta. E lui era davvero molto, molto curioso di leggerla.

Ma era anche molto, molto contento di vedere Orsolina con occhi spalancati e ammirati. L'effetto terapeutico che la sua compagna gli somministrava ogni volta non era ancora sfuggito, e forse la risposta di Fabrizio poteva attendere. Forse. In fondo, nel frigo sonnecchiava ancora una bottiglia di splendido bordeaux del novantadue, e Orsolina adorava brindare con vino rosso direttamente sul letto, prima di dormire. Insomma, dormire... e poi era stata una giornataccia, piena di morti ammazzati e corse in automobile, e invece adesso era finalmente a casa, e voleva riposarsi, e le gambe lunghe e nude di Orsolina che spuntano dalla tunica corta meritano rispetto e attenzione, e...

La tunica di Orsolina. Dannazione, quella corta tunica. Identica a quella greca indossata dalla povera ragazza ritrovata a Sciolze, identica fin nel più piccolo dettaglio. La fronte di Carlo si popolò di rughe, e capì che non era tempo di romantici brindisi sul letto, di candele leggere che smoccolano dimenticate sulle bugie sui comodini, mentre l'alcova si riscalda di risate e sospiri. Se ne accorse con precisione quando scoprì i suoi occhi analizzare metodicamente la veste indossata dalla moglie, e non più il contenuto della veste stessa.
- Che ti prende? - gli chiese Orsolina
- Niente. No, niente, davvero... È che deve essere arrivata una mail di Fabrizio, almeno credo, e forse è meglio se la guardo subito, perché forse è importante". -
- Importante? Oh, capisco... - Orsolina finse di sospirare comprensiva, e sospirando mostrò con dovizia di particolari la capacità polmonare di cui era dotata - Beh, del resto, se è proprio importante... a dire il vero, stavo per proporti un affare, una specie di baratto. Tu aspetti fino a domattina per vedere la mail di Fabrizio, e io aspetto mezz'ora prima di cadere addormentata come una pera cotta. Ti lamenti sempre che divento una salma appena tocco le lenzuola... che ne dici? -

Maledizione. Perché aveva notato quella tunica? Si alzò lentamente dal divano, avvicinandosi al pc, ma sempre con lo sguardo fisso negli occhi della moglie. Maledizione. Aveva dannatamente bisogno di riposo, aveva assolutamente bisogno di stringere Orsolina e di dormire, ma il maledetto tarlo da detective dilettante aveva inopinatamente cominciato a rodere. E sembrava avere un esercito di mascelle.
- Dove hai comprato quella tunica? - chiese improvvisamente alla moglie.
Lo sguardo complice di Orsolina si spense, il suo seno sembrò abbassarsi un po', lo sguardo malizioso perse malizia. Una ruga interrogativa le solcò la bella fronte.
- In un negozietto della galleria Subalpina, in Piazza Castello. Ma da quando in qua ti interessi di dove compro i vestiti? -
Con un'espressione a metà tra il deluso e l'annoiato, Orsolina si alzò, e cominciò a dirigersi verso la camera da letto.
- Domani mattina esco presto - comunicò stancamente al marito - dovrai fare colazione da solo. -
E solo Carlo restò subito, in piedi vicino al suo personal computer, mentre la moglie spariva dietro la porta. Solo con ancora il bicchiere vuoto in mano, solo con la cartellina di cartoncino bristol azzurro sulla quale aveva scritto "Marcon/Sciolze" appena un'ora prima, che adesso occhieggiava dalla scrivania, con al suo interno la stampa della mail inviata a Fabrizio.

Solo con la luce fredda dello schermo del pc, dove lampeggiava in grassetto il titolo dell'ultima mail ricevuta, ancora da aprire e leggere. Da "Fabrizio Pieri" a "Carlo WebDec", recitava il sommario.

Subject: "Le streghe son tornate"

 

Capitolo sesto

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
Creative Commons License La Parolata e i suoi contenuti sono pubblicati sotto licenza Creative Commons.