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Il numero: singolare e plurale

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Acacia

Il plurale di acacia è acacie.

Anello

Plurali: gli anelli (delle dita, di una catena); le anella (dei capelli).

Belga

Il plurale di belga è belgi (maschile) oppure belghe (femminile).

Bijou

Il plurale di bijou in francese è bijoux, ma in italiano la parola è invariante, quindi continua a rimanere bijou.

Braccio

Plurali: i bracci (della bilancia, di un carcere); le braccia (del corpo).

Budello

Plurali: i budelli (passaggi lunghi e stretti); le budella (dell'intestino).

Calcagno

Il plurale di calcagno è i calcagni (maschile) e non le calcagna (femminile).

Calvizie e canizie

Si dice la calvizie (sempre al singolare) e non le calvizie, come, d'altronde, si dice la canizie e non le canizie.

Capello

Il capello è ciascuno dei peli che crescono sul cuoio capelluto. La capigliatura viene indicata al plurale: capelli. Indicare la capigliatura con il singolare, capello, è un uso letterario e antico.
Se ne deduce che, a meno che il vostro parrucchiere sia un fine letterato, non è corretto che dica "accorciamo il capello" o frasi simili, poiché capello non è un nome collettivo ma indica unicamente il singolo pelo.

Carcere

Il plurale di carcere (maschile) è le carceri (femminile).

Ciglio

Al plurale: i cigli (del burrone); le ciglia (degli occhi).

Ciliegia

Il plurale di ciliegia è ciliegie.

Comma

Plurale di comma è i commi, e non i comma.

Corno

Al plurale: i corni (del dilemma, da caccia); le corna (dell'animale).

Crocevia

Il plurale di crocevia è crocevia: è un sostantivo invariabile.

Dito

Plurali: i diti (singolarmente considerati: i diti mignoli); le dita (nel loro complesso).

Dogma

Il plurale di dogma è dogmi.

Eclissi

Si dice un'eclissi (femminile), al plurale le eclissi.

Eco

La parola "eco" al singolare è perlopiù di genere femminile (una forte eco), ma è accettabile pure l'utilizzo al maschile (un forte eco).
Al plurale, invece, deve essere utilizzata unicamente al maschile (gli echi).

Ellisse

Si può dire sia ellisse che ellissi, in ogni caso è comunque un sostantivo femminile. Nel primo caso il plurale è le ellissi, nel secondo caso è invariabile.

Fiducia

Il plurale di fiducia è fiducie.

Filo

Plurali: i fili (d'erba), le fila (dell'ordito, di una congiura).

Fondamento

Plurali: i fondamenti (d'una scienza); le fondamenta (d'una casa).

Frutta

Frùtta, inteso come insieme dei frutti commestibili o i frutti serviti a tavola, al plurale diventa frùtta o, disusato, frùtte.

Frutto

Plurali: i frutti (della terra, d'un capitale); le frutta (da tavola).

Gallia

È più corretto dire "la Gallia" oppure "le Gallie"?
La risposta è: dipende.
Originariamente la regione era denominata Gallia (popolazioni celtiche ed aquitane). Solo successivamente alla conquista di Cesare ed al "completamento" dell'occupazione da parte di
Cesare Augusto la Gallia è stata divisa in quattro province (Aquitania, Armorica, Belgica e Borbonese) assumendo quindi la denominazione di Gallie, da cui il nome della via consolare ancora visibile (e visitabile) dalle parti di Bard e Donnaz.

Gesto

Plurali: i gesti (movimenti del corpo); le gesta (imprese gloriose).

Ginocchio

Il plurale di ginocchio è ginocchia, quando si riferisce agli arti di una stessa persona (mi fanno male le ginocchia), oppure ginocchi, quando si riferisce agli arti di persone diverse (un ortopedico specialista in ginocchi).

Giorni

Il plurale di sabato, il giorno della settimana, è sabati, come il plurale di domanica è domeniche. Sono infatti dei normali sostantivi (e come tali devono essere scritti con la lettera minuscola, analogamente ai mesi).

Gregge e greggi

Il plurale di gregge, maschile, è le greggi, femminile.

Grido

Plurali: i gridi (degli animali o di persona singola), le grida (di più persone). Si veda a proposito il contributo di Fausto Raso.

Grigia

Il plurale di grigia è grigie.

Idillio

Il plurale di idìllio è idìlli o, meno comune e più antico, idìllii.

Incinta

Il plurale di incinta è incinte, essendo un normale aggettivo.
A riguardo potete leggere un breve scritto di Piero Fabbri a riguardo: Incinta si scrive tuttattaccato.

Iris

Poiché il fiore iris non è chiaro se sia maschile o femminile, il plurale può essere sia gli iris che le iris.

Labbro

Plurali: i labbri (del vaso, di una ferita); le labbra (della bocca).

Melagrana e melograno

Il plurale di melagrana, il frutto, può essere sia melagrane che melegrane.
Il plurale di melograno, l'albero, può essere sia melograni che, meno comune, meligrani.

Malvagia

Il plurale di malvagia è malvagie.

Medium e Media

Un caso particolare del plurale per le parole straniere è relativo a medium e media. Il medium, inteso come persona con capacità paranormali, o come mezzo di comunicazione, ha plurale invariabile, quindi rimane medium.
I media, invece, inteso come abbreviazione di mass media, cioè mezzi di comunicazione di massa, si usa solo al plurale.
Si può dire quindi: "la televisione è un medium", oppure "una casa editrice moderna utilizza molti medium", o anche "il prodotto è stato pubblicizzato attraverso i media". Non si può invece dire "la televisione è un media".

Per ciò che riguarda la pronuncia, se si intendono i mezzi di comunicazione si possono usare sia quella inglese che quella latina, poiché è un utilizzo che in italiano deriva effettivamente dall'inglese.

Membro

Plurali: i membri (di una società); le membra (del corpo umano).

Muro

Plurali: i muri (d'un edificio); le mura (che cingono le città).

Orecchio

Orecchio e orecchia, e i corrispettivi orecchi e orecchie, sono forme corrette ma hanno significati diversi: il maschile orecchio e orecchi ha il significato proprio di "organo dell'udito", mentre il femminile orecchia e orecchie ha il significato figurato, ad esempio "orecchia della pagina". Si veda a proposito il contributo di Fausto Raso.

Osso e ossa

Il plurale di "osso" è "ossa" (arcaicamente "osse") quando riferito a quelle del corpo e con significato collettivo, "ossi" con riferimento a parti ossee di animali o con significato traslato o figurato.

Pelvi

Si dice la pelvi, al singolare, e le pelvi, al plurale.

Plurali con -cia e -gia

Tutti i plurali di parole terminanti in -cia e -gia che non sono indicati come eccezioni nella presente pagina perdono la i al plurale.
La regola è: se la c o la g sono precedute da una vocale (per esempo ciliegia), allora la i si mantiene; se sono precedute da una consonante (per esempio pioggia), la i si elimina.

Plurali di parole composte

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di due sostantivi sono realizzate mettendo al plurale solo la seconda parola:
arcobaleno, arcobaleni;
ferrovia, ferrovie.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di un sostantivo seguito da un aggettivo sono realizzate mettendo il plurale ad entrambe:
terracotta, terrecotte;
cassaforte, casseforti.
Fanno eccezione:
palcoscenico, palcoscenici;
camposanto, camposanti.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di un aggettivo seguito da un sostantivo sono realizzate mettendo al plurale solo il sostantivo:
francobollo, francobolli.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di due verbi rimangono invariate:
il dormiveglia, i dormiveglia;
il saliscendi, i saliscendi.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di un verbo e un sostantivo maschile sono realizzate mettendo al plurale il sostantivo:
parafango, parafanghi.
Fa eccezione:
il copriletto, i copriletto.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di un verbo e un sostantivo femminile è invariato:
il posacenere, i posacenere.
Fa eccezione:
il battimano, i battimani.

Il plurale delle parole composte dall'accoppiamento di un verbo e un avverbio è invariato:
il posapiano, i posapiano.

Per il plurale delle parole formate col sostantivo 'capo' non esiste una regola precisa, e comunque anche sui dizionari sono riportate regole in contrasto tra di loro.

Plurali di parole straniere

Riguardo al plurale di parole straniere non adattate all'italiano si possono distinguere due casi.
Nel caso di parole diventate di ampio uso il plurale è invariabile, quindi il plurale di cracker è cracker, così come a nessuno verrebbe in mente di dire "è una via piena di bars".
Nel caso di parole di più raro utilizzo o di termini specialistici è consigliato l'uso del plurale della lingua d'origine. A questo punto il problema può essere quello di conoscere tale forma poiché, se il plurale viene costruito aggiungendo la lettera "s" al fondo delle parole inglesi, francesi, spagnole e portoghesi, ciò non vale per le altre lingue. Sicuramente è consigliato utilizzare la forma invariabile piuttosto che aggiungere una "s" dove non deve esserci.

Ciò vale anche per le parole latine, quindi non devono essere applicate le regole latine per il plurale, ma deve essere mantenuta la sua forma di base.
In particolare, indicando le più utilizzate:
il plurale del forum è i forum,
il plurale del curriculum è i curriculum,
il plurale del bonus è i bonus.

Pomodoro

Il plurale di pomodoro si può dire indifferentemente: pomodori, pomidoro o pomidori.

Riso

Plurali: i risi (cereale); le risa (atto del ridere).

Sudicia

Il plurale di sudicia è sudicie.

Urla

Plurali: gli urli (degli animali o di persona singola), le urla (di più persone). Si veda a proposito il contributo di Fausto Raso.

Valigia

Il plurale di valigia è valigie.

Vigilante

Vigilante è il singolare di vigilantes.

Virago

Viràgo ha il plurale invariabile oppure, in campo letterario, è viràgini.

 

Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2013.

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