Ecco a voi una raccolta di modi di dire che coinvolgono persone o personaggi.
L'ideatore della rubrica è il valido Mauro Cociglio.
Al tempo in cui Berta filava
È un detto che viene usato tutte le volte che si vogliono evidenziare la semplicità dei costumi e il tenore di vita dei tempi antichi rispetto a quelli moderni, che hanno maggiori esigenze.
Andare col cavallo di San Francesco
Significa andare a piedi.
Annibale è alle porte
Si tratta della traduzione dal latino: Hannibal ad portas.
Proverbiale, per avvertire dell'imminenza di un pericolo.
Nacque tra i Romani, dopo la sconfitta di Canne, quando si temeva che da un momento all'altro Annibale potesse comparire con il suo esercito alle porte di Roma. Cicerone la riporta nella prima delle sue celebri Filippiche, le orazioni contro M. Antonio (44 a.C.).
Arca di Noè
(figurato) Luogo in cui sono raccolti molti animali.
Arlecchino
Persona poco affidabile.
Arlecchino servo di due padroni
Dall'omonima commedia di Carlo Goldoni.
Fare gli interessi di due parti avverse.
Armata Brancaleone
Dal titolo del film di Mario Monicelli del 1966, con riferimento al gruppo comandato da Brancaleone.
Gruppo raccogliticcio di persone le cui imprese maldestre hanno esito negativo o ridicolo.
Asino di Buridano
Fare come l'asino di Buridano significa rimanere incerti sulla decisione da prendere.
Giovanni Buridano era un filosofo scolastico francese del secolo XIV. È famoso per il suo esempio su un asino (conosciuto come asino di Buridano), il quale, indeciso se mangiare la biada che aveva alla sua destra e quella che aveva alla sua sinistra, si lasciò morire di fame.
Aut Caesar aut nihil
Locuzione latina, attribuita a Cesare Borgia, che significa "o Cesare o niente".
Viene usata per indicare un'ambizione esagerata.
Avere le madonne
(popolare) Essere adirato, di cattivo umore.
Avere una ciabatta del Machiavelli
Significa essere molto astuti.
Bacio di Giuda
(figurato) Bacio o lusinga che maschera un tradimento.
Ballo di San Vito
(medicina) Malattia del sistema nervoso caratterizzata da contrazioni muscolari e da movimenti involontari.
Avere il ballo di San Vito: (figurato) essere in continuo movimento.
Bastian contrario
Chi è contrario a priori a qualsiasi opinione o proposta altrui, in particolare della maggioranza.
Si possono trovare diverse e fantasiose origini del detto popolare, noi non ne riporteremo neanche una.
Cade in Scilla, chi vuol evitare Cariddi
Secondo una leggenda mitologica Scilla e Cariddi sono due mostri che si trovavano nello stretto di Messina. Cariddi con la bocca creava un vortice pericoloso per le navi, che per evitarlo si portavano dalla parte opposta dello stretto dove erano preda di Scilla, l'altro mostro che stava su una rupe. Il modo di dire serve a indicare l'ineluttabilità di un pericolo o una disgrazia.
Camicia di Nesso
Tormento insopportabile e inevitabile.
Deriva dal mito di Ercole che uccise il centauro Nesso dopo che questi aveva cercato di rapirne la moglie. Il centauro prima di morire diede a Deianera, la moglie di Ercole, la propria tunica, Deianera la donò quindi al marito che, indossatala, si sentì straziare le carni provandone dei dolori insopportabili che lo indussero a uccidersi.
Capponi di Renzo
Fare come i capponi di Renzo significa litigare inutilmente tra compagni di sventura.
Renzo, quando decise di andare dal dottor Azzecca-garbugli, ricevette da Agnese quattro capponi "perché non bisogna mai andare con le mani vuote da quei signori". Per consegnarglieli, Agnese riunì le loro otto gambe e le strinse con uno spago. Renzo, molto agitato, dava dei forti strattoni agli animali, che iniziarono cosi a starnazzare e a beccarsi tra di loro.
Casto Giuseppe
Casta Susanna
Dal nome dei personaggi biblici Giuseppe e Susanna, simboli di purezza e castità.
Mentre Susanna è facilmente identificabile nella donna del libro di Daniele, Giuseppe è riferito sia al figlio di Giacobbe e Rebecca, di cui è raccontato nella Genesi che rifiutò le profferte amorose della moglie del faraone, sia a San Giuseppe, sposo della Madonna.
Si dice di chi si comporta in modo virtuoso.
Catena di sant'Antonio
Pratica superstiziosa costituita da una serie di lettere identiche e anonime, contenenti un invito a compiere degli atti di devozione, che ciascun ricevente è tenuto a osservare, rivolgendo poi lo stesso invito a qualcun altro, sotto pena di incorrere in una disgrazia.
Per estensione, serie di lettere dello stesso tipo con l'invito a versare una somma di denaro che si recupererà moltiplicata spedendo ad altre persone la stessa lettera.
Sembra che si chiami così perché intorno agli anni 1950, quando è nato quest'uso, tali lettere iniziavano con "recita tre Ave Maria a Sant'Antonio" e proseguivano descrivendo fortune e disgrazie di chi aveva inviato oppure no le lettere necessarie.
Cireneo
Fare il cireneo significa accollarsi compiti e responsabilità altrui.
Il detto deriva dalla Passione di Gesù Cristo, quando i soldati romani obbligarono Simone da Cirene a portare la croce per un tratto della via Crucis.
Colonne d'Ercole
È un modo letterario per indicare i promontori di Calpe e Abila, sullo stretto di Gibilterra, dove Ercole avrebbe piantato le colonne che segnavano i confini del mondo.
Cominciare da Adamo ed Eva
Trattare un argomento facendo delle premesse eccessive.
Complesso di Edipo
Edipo è un personaggio della mitologia greca. Il mito racconta che Edipo venne abbandonato, quando era piccolo, dal padre Laio e fu cresciuto dal re Polibo. Da grande gli fu predetto da un oracolo che avrebbe ucciso il proprio padre e sposato la propria madre.
Per evitare l'avverarsi della profezia Edipo si allontanò da coloro che riteneva essere i genitori, durante il viaggio però incontrò Laio e lo uccise. Giunto a Tebe rispose alla domanda della Sfinge liberando la città dal mostro e per premio gli fu data in moglie Giocasta, vedova del re Laio e sua madre. Dopo le vicende che portarono Edipo al riconoscimento della verità Giocasta si impiccò e Edipo si accecò.
È stato utilizzato da Sigmund Freud per indicare l'insieme complesso di desideri amorosi ed ostili che legano un bambino ai propri genitori.
Complesso di Elettra
Elettra, figlia di Agamennone e Clitennestra, sin da bambina idolatra il padre del quale è privata a causa della guerra contro Troia. Tornato Agamennone a Micene, Elettra assiste alla sua uccisione, progettata dalla madre Clitennestra e dal suo amante, Egisto.
La giovane Elettra fugge alla morte e salva il piccolo Oreste, suo fratello, affidandolo al precettore che lo conduce lontano. Elettra, sconvolta dal gesto compiuto dalla madre e schiava di Egisto, usurpatore del regno del padre, comincia a meditare la vendetta. Questa ha inizio al ritorno del fratello a Micene: uccidono a tradimento Egisto nei campi e, dopo averla attirata nella casa di Elettra, la madre. Al termine della vendetta i due fratelli saranno condannati alla separazione e all'esilio per la colpa commessa.
Ìl termine complesso di Elettra è stato utilizzato da Carl Gustav Jung per identificare l'amore per il padre da parte della figlia, accompagnato da sentimenti di gelosia e di rivalità verso la madre.
È la controparte femminile del complesso di Edipo.
Confetti di papa Sisto
Dare i confetti di papa Sisto significa dare una brutta notizia, oppure dare una lezione a qualcuno senza preavviso.
Sembra che derivi da un fatto con protagonista papa Sisto V, che per fermare le liti sanguinarie tra le famiglie patrizie romane un giorno ne invitò i rappresentanti per un pranzo nel proprio palazzo. Al termine del pasto, offrendo loro dei confetti, li invitò a guardare fuori dalla finestra, da dove si vedevano impiccati su ognuna delle torri dei nobili i loro uomini di fiducia.
Inoltre, e non so se abbia qualche legame col detto precedente, papa sisto V vietò le battaglie con lancio di oggetti, tra cui i confetti, durante il carnevale romano perché procuravano troppi feriti.
Croce di sant'Andrea
Croce a forma di una X schiacciata; nella segnaletica stradale avverte di un passaggio a livello; in araldica, pezza onorevole formata dalla sovrapposizione della banda e della sbarra.
Prende il nome dal santo che tradizionalmente è stato martirizzato su un croce di questo tipo.
Dare a Cesare quel che è di Cesare
Dare a ciascuno il dovuto; da un passo del Vangelo.
Della madonna
(popolare) Moltissimo, grandissimo, eccezionale; stamattina fa un freddo della madonna.
Donchisciotte
Dal nome di Don Chisciotte, il fantasioso e ingenuamente spavaldo protagonista del romanzo 'il fantastico cavaliere Don Chisciotte della Mancia' di Miguel de Cervantes Saavedra 1547-1616).
Si dice di chi si erge a difensore di principi e ideali generosi e nobili ma superati o comunque irraggiungibili.
Donna e Madonna
Significa poter comandare in famiglia, essere la padrona assoluta, Sarei stata donna e madonna d'ogni lor cosa (Boccaccio).
Ch'io faccia testamento, e ch'io ti lasci Donna e madonna d'ogni cosa (Cecchi).
Dubbio amlètico
Dal nome del protagonista dell'omonima tragedia di Shakespeare.
Dubbio difficile da risolvere.
Ercole al bivio
Essere indecisi su una scelta.
Deriva dal racconto secondo il quale, prima di accingersi alle imprese, l'eroe allora giovinetto stava pensoso e incerto sulla vita da seguire di fronte a un bivio quando avrebbe visto avvicinarglisi due donne austere nell'aspetto. La prima, la Voluttà, gli avrebbe offerto una vita ricolma di gioie e di piaceri, mentre la seconda, la Virtù, una lunga serie di aspri cimenti, coronati però dal bacio della gloria. Ercole avrebbe scelto senza esitazione la Virtù.
Esercito di Franceschiello
Si dice, ironicamente, di un'organizzazione militare o d'altro genere che suscita compatimento e ilarità per la sua inefficienza. Ciò perché così era la fama, costruita attraverso decine di aneddoti, attribuita all'esercito di Francesco II di Borbone (1836-1894), detto "Franceschiello", ultimo re delle Due Sicilie prima dell'unificazione d'Italia.
Estate di San Martino
Periodo di buona stagione che si verifica solitamente verso l'11 novembre, giorno di tale santo.
Narra la leggenda che San Martino, cavaliere, incontrando un mendicante infreddolito, non esitò a tagliare il proprio mantello per donarne metà al poveraccio. Incontrando successivamente un secondo mendicante gli regalò l'altra metà del mantello. A questo punto Dio, per premiarlo per la generosità, fece spuntare il sole nella fredda giornata invernale.
In America è detta estate indiana.
Farne più di Carlo in Francia
Letteralmente significa combinare pìu cose di quante battaglie Carlo Magno ha combinato in Francia, quindi combinarne di tutti i colori, fare tante cose strane.
Fatica di Sisifo
Significa una fatica inutile.
Filo d'Arianna
Nella mitologia greca, il filo che Arianna diede a Teseo per orientarsi nel labirinto.
(figurato) L'espediente, l'idea che permette di uscire da una situazione difficile.
Fuoco di Sant'Antonio
Anche fuoco sacro.
(popolare) Herpes zoster.
Fuoco di Sant'Elmo
Fenomeno connesso con l'elettricità atmosferica per la quale, di notte, si scorgono bagliori alle estremità degli alberi delle navi durante la navigazione.
Gallo della Checca
Essere il solo maschio fra tante donne oppure quello che le prende tutte, dongiovanni.
Gambe ercoline
Gambe leggermente arcuate dal ginocchio in giù, così dette perché ritenute segno di robustezza, da Ercole, e con un richiamo all'arco.
Giuramento di Ippocrate
Codice etico della professione medica a cui ogni professionista della medicina dovrebbe attenersi.
Guinness dei primati
Dal nome della casa editrice Guinness (publishing limited, della famiglia Guinness) e di una sua pubblicazione, "The Guinness book of records".
Raccolta di primati ottenuti specialmente in gare sportive o in prove particolari e bizzarre.
Lapsus freudiano
(psicoanalisi) Lapsus che, dovuto a intenzioni inconsce, esprime tendenze opposte a quanto si sarebbe voluto scrivere o dire.
Letto di Procuste
Descrive una situazione di grave disagio e imbarazzo.
Procuste era un gigantesco brigante della mitologia greca che terrorizzava e uccideva i viandanti che avevano la sventura di incontrarlo sulle rive del fiume Cèfiso.
Obbligava le vittime a stendersi su un letto: a chi era troppo alto veniva amputata la parte delle gambe in eccesso, a chi era troppo basso stirava violentemente le membra in modo da portarli esattamente ad essere della lunghezza del letto. Fu ucciso da Tèseo.
Maddalena
Donna che si mostra umile e pentita. Dal nome di Maria di Magdala, o Maria Maddalena. presente nei Vangeli.
Madonna dei Sette Dolori
Si dice a chi ha l'aspetto sofferente.
Mandare qualcuno da Erode a Pilato
(figurato) Mandare da un luogo all'altro inutilmente.
Marta e Maddalena
Fare da Marta e Maddalena significa attendere a tutto, alle cose del mondo e alla preghiera o adempiere ai propri compiti ed agli altrui.
Il detto deriva da un episodio narrato nel Vangelo: Gesù era ospite delle sorelle Marta e Maria. Marta stava lavorando per preparare la cena mentre Maria era rimasta ad ascoltare Gesù. Marta, spazientita, esclamò: "Signore, non t'importa proprio nulla che mia sorella mi lasci sola a far tutti i servizi? Perché non le dici di aiutarmi?". "Marta," rispose il Cristo, "tu t'inquieti e ti agiti per troppe cose. Eppure una cosa sola ha valore. Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta."
Nella leggenda Maria fu poi identificata erroneamente con Maria Maddalena, sicché nacque il proverbio "far da Marta e da Maddalena" nel senso di dedicarsi contemporaneamente a due aspetti contrastanti della vita.
Miracolo di Maometto
Significa andare a trovare qualcuno che è lontano o non si fa mai vedere.
Deriva da un miracolo attribuito a Maometto, quando il profeta, in una sola notte, viaggiò da La Mecca a Gerusalemme e di qui salì al settimo cielo per conoscere la potenza di Dio.
Muoia Sansone con tutti i filistei
Si tratta di una citazione biblica, dal libro dei Giudici, di quando Sansone era prigioniero dei filistei e fece crollare il tempio per uccidere un gran numero dei suoi persecutori, rimanendo anche lui travolto. Significa fare un gesto che si sa che sarà dannoso per sè ma che danneggerà il proprio opponente.
Ninfa Egeria
Ispiratore e consigliere segreto.
L'antro di Egeria, divinità delle sorgenti, è situato fuori della Porta di San Sebastiano, a Roma, e costituiva il ninfeo della villa romana di Erode Attico, del II secolo d. C.
Secondo la tradizione Numa Pompilio, il leggendario re di Roma, era amante di Egeria, sicché questa sarebbe stata la sua divina ispiratrice quando le andava segretamente a fare visita nella spelonca.
Nodo gordiàno
Dal mitico re frigio Gordio, in latino Gordiu(m), dal greco Gordios.
Nodo inestricabile che, secondo la leggenda, fu sottoposto dal re Gordio ad Alessandro Magno, e che quest'ultimo sciolse tagliandolo con un colpo di spada; (figurato) questione, problema e simili, estremamente difficile e complesso.
Obolo di San Pietro
È la raccolta di offerte al Papa destinate alle opere ecclesiali, alle iniziative umanitarie e al sostentamento delle attività della Santa Sede.
Occhi di Argo
Argo, nella mitologia greca, era figlio di Agenore e di Gea. Si diceva che avesse cento occhi, che dormivano e vegliavano a turni di cinquanta, ed era dotato di una forza immane.
Il detto significa guardare con molta attenzione.
Paganini non ripete
Si dice scherzosamente di chi non desidera dire o fare due volte la stessa cosa.
Sembra che il detto abbia origine da un episodio avvenuto nel 1825 al Teatro del Falcone, quando il re Carlo Felice, assistendo a un concerto di Paganini, fece pregare il maestro
di ripetere un brano che gli era particolarmente piaciuto. Paganini, che improvvisava molti pezzi che pertanto risultavano impossibili da ripetere, gli fece rispondere "Paganini non replica", risposta che gli costò l'espulsione per due anni dagli Stati del re.
Parente per parte di Adamo
Un parente molto lontano.
Parere della Perpetua
Si dice di un buon consiglio, scartato perchè troppo semplice.
Perpetua è un personaggio dei Promessi Sposi di Manzoni. Quando fu rimproverato per non essersi rivolto al cardinale quando gli proibirono di sposare Renzo e Lucia, don Abbondio si ricordò del consiglio di Perpetua, e disse: «i pareri di Perpetua».
Parlare male di Garibaldi
Significa parlare male di persone o di cose intoccabili, che non si possono mettere in discussione.
Pazienza di Giobbe
La massima pazienza di cui un essere umano è capace.
Per un punto Martin perse la cappa
Si dice di chi per un piccolo errore, o per qualche altro motivo banale e trascurabile, si vede sfuggire qualcosa che ha molto desiderato.
La storiella più citata a riguardo è di un tale monaco Martin che volendo scrivere sulla porta del convento la frase "Porta patens esto nulli claudatur onesto" ossia "Stia aperta la porta, non si chiuda a nessun uomo onesto", scrisse invece "Porta patens esto nulli. Claudatur onesto", cioè "La porta non si apra per nessuno. Si chiuda per l'uomo onesto". Per questo motivo non divenne priore del convento, cioè non ebbe la cappa.
Pialla di san Giuseppe (Passata la -)
Detto popolare e oggi poco comune, a proposito di donna che ha il seno poco sviluppato.
Povero come Giobbe
Povero in canna, poverissimo.
Povero cristo
Un poveraccio, un infelice.
Pozzo di San Patrizio
Era il pozzo dove andava a pregare San Patrizio, vescovo del V secolo, eroe e patrono dell'Irlanda cattolica. Si dice che tale pozzo fosse profondissimo e che portasse, dopo molteplici prove da superare, in un luogo di delizie e infine alle porte del Purgatorio.
Significa una ricchezza senza limiti.
Viene così denominata la pesca di beneficenza.
Risata omerica
Risata lunga e rumorosa come quella degli dei omerici.
Rotolare il sasso di Sisifo
Significa compiere una fatica inutile.
San Martino
Fare san Martino è un modo di dire lombardo e significa traslocare, trasferirsi o cambiare lavoro.
Deriva dal fatto che anticamente l'anno lavorativo per i contadini iniziava a novembre quindi, nel caso non venisse rinnovato il contratto per l'anno successivo, nei primi giorni di novembre il contadino doveva trasferirsi per cercare un nuovo luogo di lavoro. Poiché per tradizione i giorni intorno all'11 di novembre erano detti "estate di san Martino" per la temperatura più mite e il tempo più soleggiato, i traslochi erano generalmente organizzati in prossimità del giorno di San Martino.
San Tommaso
Essere come San Tommaso significa volere verificare di persona ogni cosa, essere scettici.
Deriva dal passo narrato nel vangelo di Giovanni in cui Gesù, dopo la resurrezione, si fece vedere dai discepoli in un momento in cui san Tommaso era assente. Al racconto dei compagni il santo non credette all'accaduto, quindi la successiva volta in cui Gesù si presentò ai discepoli al completo fece toccare con la mano le piaghe al discepolo incredulo, solo in quel momento san Tommaso accettò la risurrezione del maestro.
Segnare, vincere in zona Cesarini
Nel calcio, realizzare una rete decisiva agli effetti del risultato nello scorcio finale di un incontro, come riuscì più volte, negli anni Trenta, al giocatore juventino R. Cesarini (1906-1969).
Significa ottenere un successo all'ultimo momento.
Segnato da Cristo
È un modo di dire popolare, si dice di chi presenta un grave difetto fisico.Segreto di Pulcinella
Cosa che tutti sanno.
Sentire le gambe fare giacomo giacomo
Sentirsi mancare per la stanchezza o la paura (G. Lalli, nel 1633, scriveva: "Uhimè!, le gambe/Mi fan jacomo jacomo").
È locuzione ampiamente diffusa anche nei dialetti, probabilmente di derivazione onomatopeica (ciac ciac).
È stata proposta anche l'ipotesi che il riferimento sia a San Giacomo di Compostella, dove giungevano stanchissimi i pellegrini, l'espressione viene collegata alla parte che il santo ha nel folklore al momento della morte, alla quale seguirà un faticoso percorso lungo la strada di san Giacomo o il transito sul ponte di san Giacomo, che ogni anima dovrà attraversare. Far giacomo giacomo, insomma, significava in origine morire, afflosciarsi, perdere le forze, espressione poi sbiaditasi ed attenuatasi semanticamente al tremore delle gambe, tipica manifestazione del venir meno delle forze.
Spada di Damocle
Si dice di un pericolo sempre sovrastante, con riferimento all'aneddoto secondo cui Dionigi il Vecchio, tiranno di Siracusa, fece sedere Damocle, che lo celebrava come un uomo felice, sul suo trono e poi gli fece sospendere sul capo una spada tenuta da un crine di cavallo, per significargli il pericolo sempre incombente sui re.
Stella di Davide
Stella a sei punte, emblema della religione ebraica. Da Davide, secondo re di Israele.
Supplizio di Tantalo
Nel mito greco, quello inflitto a Tantalo, costretto a soffrire perpetuamente la fame e la sete senza poter toccare le bevande e il cibo a portata di mano.
Significa un desiderio ardente, e sempre deluso, di un bene che pare vicino.
Tallone d'Achille
Unico punto debole di qualcuno o di qualcosa, con riferimento al racconto omerico secondo cui Achille era vulnerabile solo in un tallone.
Tela di Penelope
Si dice di lavoro che sembra non avere termine perché sempre rivisto, corretto, rifatto.
Tondo come l'o di Giotto
Di ciò che è perfettamente rotondo e (in modo figurato) di persona sciocca.
Troppa grazia sant'Antonio
Si dice quando si riceve di più di quello che si desidera.
Deriva dalla storiella di un tale che, volendo salire a cavallo e non riuscendoci, dopo ripetuti sforzi invocò il santo. Ripetè l'operazione e cadde dalla parte opposta del cavallo, esclamando: «troppa grazia sant'Antonio».
Uovo di Colombo
Espediente semplice e risolutivo cui nessuno aveva pensato prima, come la leggera ammaccatura sul fondo di un uovo che, secondo la tradizione, Cristoforo Colombo escogitò per farlo stare ritto su un tavolo.
Union Jack
Nome della bandiera della Gran Bretagna.
Vaso delle Danaidi
Riempire il vaso delle Danaidi significa tentare un'impresa che non vedrà mai la fine.
Le Danaidi erano le 50 figlie di Danao, che per non sposare i 50 cugini, figli di Egitto, fuggirono con il padre ad Argo. Raggiunte dai cugini, dovettero acconsentire a sposarli, ma nella notte stessa delle nozze, istigate da Danao che le armò di pugnale, tutte tranne Ipermestra, la più anziana di loro che risparmiò Linceo, uccisero i rispettivi mariti. Furono quindi purificate da Atena ed Ermes nella palude di Lerna e Danao provvide a dar loro nuovamente marito, concedendo ai pretendenti la precedenza nella scelta della sposa secondo il loro ordine di arrivo in una gara di corsa indetta a tale scopo.
Secondo una tradizione tardiva, furono condannate nell'Ade ad attingere acqua in vasi dal fondo bucato.
Personificano l'incessante flusso delle acque che provengono dal sottosuolo.
Vaso di Pandora
Ricettacolo di tutti i mali o combinazione nefasta di guai, calamità e simili, dal mitico recipiente che Pandora ebbe in dono da Zeus.
Vecchio come l'arca di Noè
Vecchissimo.
Vittoria di Pirro
Vittoria ottenuta a prezzo di danni, perdite e simili, disastrosi, che mette praticamente il vincitore nella stessa condizione del vinto, così come accadde a Pirro, re dell'Epiro, che pur sconfiggendo ripetutamente (nel 280 e nel 279 a.C.) i Romani, vide semidistrutto il suo esercito.
Volo di Icaro
Impresa ambiziosa che ha esito infelice.
Volo pindarico
Brusco passaggio da un argomento all'altro, nel parlare o nello scrivere (con allusione a una caratteristica dello stile immaginoso del poeta greco Pindaro, ca. 518-438 a. C.).
Ultimo aggiornamento: 12 giugno 2017.