A mano a mano
Non si dice “mano a mano” ma si dice “a mano a mano” oppure “man mano”.
Ugualmente non si dice “due a due”, “faccia a faccia” e “poco a poco” ma “a due a due”, “a faccia a faccia” e “a poco a poco”.
Abominevole
Si può dire abominevole e anche, meno comunemente, abbominevole, e così tutti i derivati.
Aborrire
Si dice aborrire, ma anche meno comunemente abborrire.
Accessorio e sussidiario
Accessorio è ciò che non è indispensabile, sussidiario ciò che è di aiuto, di integrazione.
Acclimarsi
Si dice acclimatarsi e anche acclimarsi.
Accomunare
Si dice accomunare, e non accumunare.
Addiaccio
Si dice addiaccio, ma anche, raramente e in modo dialettale, agghiaccio.
Aeroporto
Si dice aeroporto e non aereoporto.
Aggiornare
Tra gli altri significati aggiornare significa "rimandare, differire ad altra data la prosecuzione di una riunione", ad esempio nella frase "aggiornare la seduta".
Non è corretto dire "ci aggiorniamo" a un'altra persona, nel senso di "ci sentiamo più tardi".
Alias
Alias, che significa "altrimenti detto", può essere utilizzato sia per introdurre uno pseudonimo, sia il vero nome: si può dire sia Michelangelo Merisi alias il Caravaggio, sia il Caravaggio alias Michelangelo Merisi.
Alpaca
È corretto dire sia alpaca che alpaga.
Al secolo
La locuzione "al secolo" era utilizzata per introdurre il nome di battesimo che un religioso aveva prima di essere ordinato e avere quindi assunto un nuovo nome; attualmente lo si usa quasi esclusivamente in modo scherzoso per indicare il vero nome di una persona che ha adottato uno pseudonimo: Totò, al secolo Antonio de Curtis.
Ammortamento
È corretto dire sia ammortare che ammortizzare.
Annaffiare
Si dice annaffiare e anche innaffiare.
Anno e annata
Per anno si intende il periodo di tempo di dodici mesi, non necessariamente a partire dal primo gennaio, con annata si indicano invece le condizioni, in genere meteorologiche e dei raccolti, durante l'anno: è stata un'annata piovosa; oppure indica i fenomeni, le manifestazioni o le attività avvenute nello spazio di un anno: l'annata calcistica.
Anzitutto
Si scrive anzitutto o anche, meno comunemente, anzi tutto.
Aspro
Il superlativo di aspro fa sia asperrimo che asprissimo.
Autenticazione
Si dice autenticazióne, ma anche, raramente e in linguaggio burocratico, autentificazióne.
Bagniamo
Si dice bagniamo, e non bagnamo.
Bollire
Si dice io bóllo, e non io bollìsco.
Brianza
Della regione della Brianza, se riferito a persone, si dice brianzolo, mentre se è riferito a cose di dice brianteo.
Caraìbico
Si dice caraìbico, ma anche carìbico.
Centennio
La parola centennio è riportata su alcuni dizionari (è presente in Garzanti, De Mauro e Zanichelli, assente dal Devoto-Oli), probabilmente è una parola di introduzione recente e non ancora del tutto accettata.
Deriva etimologicamente da 'centenne', aggettivo e sostantivo, col significato di periodo di cento anni e di persona di cento anni, sul modello di biennio.
C'entra
Molti hanno il dubbio se una frase del tipo "cosa c'entra la marmellata sulla pastasciutta?" debba essere scritta con "c'entra" oppure "centra". I più perspicaci avranno già capito qual è la scrittura corretta, ma vediamo di argomentarla.
Il significato della frase è "quale rapporto ha la marmellata con la pastasciutta?" e il verbo entrare ha appunto il significato figurato di interferire, immischiarsi, e in particolare nella forma "c'entrare, non c'entrare" significa avere o non avere attinenza con qualcosa.
Viceversa, invece, il verbo centrare ha il significato figurato di identificare con precisione un problema: centrare la questione. E, risulta evidente, questo significato con c'entra nulla con la frase che abbiamo detto all'inizio.
Chiacchiera
Si dice chiacchiera e non chiacchera.
Ciàspola
La parola ciaspola, secondo alcuni significante racchetta da neve, non esiste nella lingua italiana. Trattasi di dialetto lombardo.
Clergyman
Clergyman si pronuncia ['klerdZimEn], con la g dolce, e non ['klergimEn], con la g dura.
Coerentizzare
La parola coerentizzare non esiste, si dice "rendere coerente".
Collutorio
Si scrive collutorio, e non colluttorio.
Complementarità
Si dice complementarità (sostantivo, l'essere complementare), e non complementarietà.
Concretizzare
Si dice sia concretare che concretizzare.
Ebbrezza
Si dice ebbrezza, ma anche meno comunemente ebrezza.
Falcidia
Si dice falcidia e non falcidie.
Intelligibile
Si può dire intelligibile, ma anche intellegibile.
Irruente
Si dice sia irruente che irruento.
Lingerie
Lingerie è una parola francese, e va pronunciata alla francese, quindi si dice [lEnZ'ri] e non [lindZe'ri].
Litigare
Litigare si può dire anche (toscano) leticàre oppure (raro) liticàre.
Mandatorio
Non esiste questa parola in italiano, si dice obbligaotrio.
Margine
È corretto dire "in margine" e non "a margine", nonostante l'uso del secondo sia molto maggiore del primo.
Matriciana
Si può dire "pasta alla matriciana", alla moda romana, oppure "pasta alla amatriciana".
Melograno
L'albero di chiama melogràno (o anche, più raramente, melagràno) e il frutto melagràna, al plurale melagràne.
Monolito
Si dice monolito oppure monolite.
Neofita
Si dice neofita ma anche neofito.
Ossequente
Si dice ossequente, e non ossequiente.
Paltò
Adattamento del francese paletot, soprabito invernale da uomo o da donna; cappotto.
Prestare
Si dice prestare, ma anche meno comunemente imprestare.
Profluvio
Si dice profluvio, e non profluvie.
Reboante
Si dice reboante, ma anche meno correttamente roboante.
Redigere
Si dice redigere, e non redarre.
Risuscitare
Si dice risuscitare, ma anche, con dizione più antica, resuscitare.
Scritto
Si dovrebbe dire "mettere per scritto", ma si può anche dire, in modo più antiquato, "mettere per iscritto".
Stage
Si pronuncia stàag(e) alla francese e non steig(e) all'inglese.
Stratego e stratega
Nel linguaggio comune si utilizza il sostantivo stratega per indicare i significati estesi attuali della parola (il terzo e il quarto nella definizione sottostante), mentre si utilizza stratego per indicare i significati storici (primo e secondo nella definizione).
1. Nell'antica Grecia, generale, comandante di una parte o di tutte le forze militari di uno stato.
Ad Atene, dalla fine del VI secolo a.C., ciascuno dei dieci membri di una magistratura avente il comando dell'esercito e della flotta e poi, dalla fine del V, supremo magistrato con poteri civili e militari analoghi a quelli del dittatore romano.
2. Nell'impero bizantino, governatore militare e civile di una provincia.
Nel medioevo, funzionario con compiti giurisdizionali e amministrativi in alcuni territori longobardi e normanni dell'Italia meridionale.
3. In generale, chi imposta e coordina le operazioni di guerra, comandante militare che ha il senso e l'esperienza della strategia: Annibale fu un grande stratego.
4. (estensione) Persona capace di predisporre con lungimiranza le migliori condizioni o di impostare il lavoro altrui in vista di un dato scopo.
Succubo
Si dice sùccubo, ma anche meno correttamente sùccube.
Suspense
Si dice ['saspens] (inglese) ma anche [sus'pens] (francese).
Tè
Si scrive correttamente tè, ma è anche accettato the.
Urina
Si dice urina, ma anche meno correttamente orina.
Uruguaiano
Si dice uruguaiano o, meno comunemente, uruguagio.
Valzer
Si scrive valzer, è errato scrivere valtzer.
Zabaione
Si dice zabaione, e non zabaglione.
Ultimo aggiornamento: 30 giugno 2013.