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Cinquantaduesimo libro: conchiglie

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Primo indizio
Scusate il leggero ritardo, ma capita. Comunque, come si dice, meglio tardi che mai. Siamo in un periodo in cui il narratore e molti suoi compagni di studio e di giochi non erano ben visti dalla maggioranza delle persone, anzi, erano proprio evitati. Così i componenti di una famiglia, che già per i fatti loro tendevano a rinchiudersi in sé stessi, si isolarono ancora di più.

Secondo indizio
Si isolarono, abbiamo detto, ma poiché il narratore apparteneva alla medesima minoranza della famiglia, questo aveva significato per lui la possibilità di avere contatti più stretti con queste persone e a frequentare il ragazzo e, specialmente, la ragazza. Un po' mal comune mezzo gaudio, e un po' non tutto il male vien per nuocere.

Terzo indizio
Il timido narratore, che aveva sempre ammirato la ricca famiglia ed era sempre stato attratto dalla bella e intelligente prima bambina e poi ragazza, continua a non avere il coraggio di dichiararsi all'amata. Fino a che questa lascia la città per andare a studiare fuori casa. Lo si dice sempre, d'altronde: chi ha tempo non aspetti tempo.

Quarto indizio
Quando la giovane torna a casa per delle feste il narratore, finalmente, riesce a trovare il coraggio e baciarla. Come si dice: chi si somiglia si piglia. Catastrofe. Non viene accolto tra le braccia dell'amata, ma viene respinto. Non la prende bene, non accetta le motivazioni della giovane, ne inventa altre fantasiose.

Quinto indizio
Poi sappiamo come è andata a finire: qualche amico morto in guerra, il ragazzo della famiglia morto giovane di una malattia e seppellito nella tomba di famiglia. L'unico, perché gli altri componenti della famiglia, la ragazza, i genitori e la nonna, furono deportati e non riuscirono a tornare più nella loro stupenda villa con giardino. Certo che è proprio vero: al peggio non c'è mai fine.

Soluzione.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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