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Settimo libro: conchiglie

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Primo indizio
Ci sono i cattivi, o gli sfruttatori, o quelli eccessivamente severi, o gli imbecilli malvagi, o gli avidi senza speranza. Sono tantissimi, sono irrecuperabili, non potrebbero fare a meno della loro cattiveria. Spesso nei romanzi non fanno una bella fine, ma, in questo, chissà.

Secondo indizio
Poi ci sono i buoni, quasi angelici, ma non sono tanti, e questo permette di cesellare le storie senza temere una fine troppo rapida: un cattivo-cattivo che riapra la situazione e realizzi un colpo di scena in negativo lo si trova sempre. Sono pochi, dicevamo, ma sono incrollabili: anche nonostante le apparenze non cambiano opinione sulle persone, e in particolare sul protagonista.

Terzo indizio
Fuori da questi due gruppi di personaggi non rimane molto: un artigiano amichevole ma debole, e specialmente una ragazza che, nonostante il brutto ambiente dove vive e il lavoro infame, nonostante sia continuamente sotto minaccia di violenza, riesce a trovare il coraggio di tradire il suo gruppo di provenienza, quello dei cattivi-cattivi, e raccontare la vera storia ai buoni, in questo modo salvando il protagonista.

Quarto indizio
La storia? Va be', quella la conosciamo, da qualche parte l'avete sicuramente orecchiata, o forse vista al cinema o in televisione, comunque è facile: un ragazzino sfortunato viene ingiustamente maltrattato, e dopo varie vicende si scopre che in realtà il ragazzino era fortunato, e proprio questa sua fortuna era stata la sua sfortuna. Semplice, no?

Quinto indizio
Dicevamo dei cattivi: sono finiti proprio male. E anche la ragazza che faceva parte dei cattivi ma in realtà era riuscita a diventare buona è finita proprio male. E i buoni: in realtà erano tutti più o meno imparentati tra loro, anche se non lo sapevano. Il romanzo finisce, e siamo tutti contenti perché il mondo è brutto e cattivo spesso, ma è anche giusto, e ognuno avrà ciò che si merita.

Soluzione.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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