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Parole

Filastrocca di Frustalampi

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Parole

Parole che giocano a girotondo,
che si intrecciano e si rincorrono,
scivolando sulla lingua,
e poi si tuffano nel mare,
dove sguazzano,
come in un guazzabuglio cangiante,
comunque decifrabile,
per suono e per segno.
Parole allo specchio,
parole che si rimirano.
Ah come sono Bella
Come suono bene,
DicE la parola
alfabeto,
mentre la parola ghiro
se la dorme della grossa, russando
... ghi ... ro ... ghi ... ro ... ghi ... ro ...,
e la parola pèsca
allegra va a pésca,
si ricordi non èsca senz'ésca,
le rammenta, saccente,
la parola Consiglio,
parola fifona senz'esse
a Coniglio
diventa parente.
Parole. Ognuna,
di quell'innumere universo,
si pavoneggia,
chi per questo,
chi per quello.
Io sono dolce dice la parola cielo,
io sono dura,
abbaia la parola cane,
ed io, io onomatopeica,
sussurra sibilo,
anch'io rammento qualcosa,
dice ghirigoro,
sono parola di segno
e non sono di suono,
io parola d'odore
in fede mia,
giura basilico.
Ed anche la parola merda è contenta
d'esser solo parola,
e ha sempr'in bocca
la sua più nobile
cuginetta francese.
Ma più di tutte,
proprio di tutte quante,
si gonfia d'orgoglio
la parola parola:
sono la sintesi,
dice,
del nostro immenso regno,
perché sono il contenitore
di tutti i contenuti
contenibili.

 

Frustalampi
(1990, filastrocca per mia figlia minore)

 

 

Data di pubblicazione: 11 febbraio 2007.

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