Ribollita in pillole
Primo indizio
- L'avete letto il libro che vi dicevo?
- Io sarò arrivato a metà, più o meno.
- Io l'ho finito. Un po' lunghetto, però, eh?
- Ehi, non ditemi come va a finire.
- Dai, tanto si sa come finisce, la storia la sanno tutti.
- Lo so, lo so, però dove sono arrivato io sembra che tutto vada male: pensa che è morto il loro capo.
Secondo indizio
- Sei solo arrivato lì? Ma sei ancora all'inizio! Allora ne hai di sorprese da incontrare ancora. Sai, il loro capo in realtà.
- Zitto, ti ho detto di non dire nulla, allora sei scemo.
- Ma volevo solo dire.
Terzo indizio
- Dai, basta, ha detto che non vuole sapere nulla. Comunque è un bel romanzo di viaggio.
- Di viaggio? Ma figurati, è un romanzo di guerra, questo.
- Ma che guerra: è un romanzo di crescita.
- Secondo me parla fondamentalmente di amicizia, di lealtà: a me è piaciuta molto la figura dell'amico, dell'aiutante, come dire, che è fedele al suo padrone, qualunque cosa succeda.
Quarto indizio
- Certo che schifo gli altri.
- Sì, abbastanza, ma questo tipo di storie è così: i nemici sono anche schifosi.
- Aveva una bella fantasia l'autore: ha fatto ben di più che scrivere un romanzo.
- Già, probabilmente la vita normale non gli sembrava così interessante e se ne è inventata un'altra, anzi, un altro mondo.
Quinto indizio
- Certo che i buoni sono proprio buoni.
- Già, e i cattivi, in compenso sono mooolto cattivi.
- Eh, sì, ci mancava solo più che fosse un romanzo di introspezione psicologica, allora sì che diventava di ventimila pagine.
- E il bello è che i cattivi sono cattivi, mentre i buoni sono buoni, ma possono anche diventare temporaneamente cattivi, ad esempio addirittura il protagonista, proprio nel momento decisivo, non riesce a terminare il suo compito e solo casualmente, grazie a.
- Fermo, te l'ho detto che sei scemo! Non mi devi raccontare la fine.
Pubblicata il 4/3/2007.