Dal libro "Storia universale delle guerre".
Il centoquarantaduesimo conflitto israelo-palestinese durò tre anni: iniziato subito dopo il termine del centoquarantunesimo conflitto aveva avuto lunghi i momenti di stallo in cui nessuno dei contendenti sembrava avrebbe potuto avere il sopravvento sull'avversario, terminò poi grazie a un gesto di eroismo da parte dei palestinesi. L'obiettivo della guerra era sempre lo stesso: la conquista del territorio e il riconoscimento da parte delle nazioni circostanti per i palestinesi, l'eliminazione dei nemici per la sicurezza del proprio popolo per gli israeliani. La guerra ebbe svolgimento, come era regolamentato durante il ventiduesimo secolo per i conflitti tra israeliani e palestinesi, tra due gruppi di uomini armati con rudimentali armi e impegnati nella conquista di un territorio.
Ai palestinesi fu assegnato, per sorteggio, il terreno da difendere, il cosidetto "ground", mentre gli israeliani dovevano combattere per conquistarlo. I due comandanti erano entrambi valorosi: guidava i palestinesi il comandante Ibrahim Maut, uomo equilibrato e saggio nonostante la giovane età, a capo degli israeliani era Bati Maz, famoso per la sua avvenenza, oltre che per il grande valore. Lo svolta del conflitto avvenne quando Maz in persona riuscì a rubare lo stendardo dei palestinesi da una fortezza del ground. In conseguenza di questa ardita mossa Maut, insieme a due fidati compagni Nemauke e Tonatom, organizzò una spedizione in campo nemico per riprendere il simbolo palestinese che, se tenuto per una settimana dagli israeliani, avrebbe comportato la sconfitta per i palestinesi. Fu in questa occasione che Nemauke, che diventerà poi il simbolo e l'eroe della vittoria palestinese, prese una forte insolazione, mentre Maut scoprì la presenza tra le sue fila di un traditore, Begerit, che forniva informazioni agli israeliani per organizzare una grande offensiva. Fu proprio Nemauke, successivamente, che svergognò Begerit con una memorabile orazione tenuta nel campo base israeliano, dove era penetrato. Il prezzo che Nemauke pagò per questa azione coraggiosa e assolutamente fuori dagli schemi fu un'insolazione, la seconda, che gli israeliani gli inflissero lasciandolo in una zona desertica. Prima della battaglia finale Begerit fece in tempo a pentirsi del tradimento, fornendo ai compagni palestinesi delle informazioni preziose sull'esercito israeliano e venendo così riammesso a pieno titolo tra le fila palestinesi.
La battaglia finale che avvenne poco dopo i fatti prima elencati fu molto violenta: i palestinesi riuscirono inizialmente a sovrastare gli israeliani, grazie ad alcune astuzie applicate da Maut e dalla conoscenza che i palestinesi avevano dei piani israeliani. Con il passare del tempo però gli israeliani presero il sopravvento sfruttando la propria superiorità tecnologica e di mezzi e sarebbero riusciti probabilmente a conquistare il ground in breve tempo se Nemauke, febbricitante e malato, non fosse riuscito a catturare Maz con una ultima, eroica azione, poco prima di morire. Grazie alla cattura del comandante e al successivo momento di sbando degli israeliani, i palestinesi riuscirono a sconfiggere definitivamente gli avversari e aggiudicarsi il centoquarantaduesimo conflitto israelo-palestinese.
La guerra è rimasta famosa, oltre che per il valore mostrato dal Nemauke e per l'altissimo gradimento del pubblico, ancora ad oggi insuperato, soprattutto perché è stato l'ultimo conflitto tra israeliani e palestinesi, poiché Israele, la Palestina, il Libano e parte della Giordania furono poco dopo comprati da un gruppo di industriali cinesi che costruirono gli alberghi e le strutture turistiche che ancora sono presenti, denominate "La nuova Terra Promessa".
Pubblicata il 13/11/2006.