Bologna, 1980.
All'università di Bologna, poco prima di un importante convegno a cui parteciperanno studiosi da tutto il mondo, avviene un delitto apparentemente inspiegabile: un professore ordinario è trovato ucciso nel suo ufficio. Il rettore dell'università incarica B., un professore esterno suo conoscente, giunto a Bologna per partecipare al convegno, di fare delle indagini sull'omicidio in modo discreto per non disturbare, se possibile, il convegno. Nonostante le indagini però avvengono altri omicidi di professori, omicidi eseguiti in modi vari e fantasiosi.
Giunge, immancabile, il sostituto procuratore G., che indagava su dei presunti brigatisti presenti tra il personale dell'università, e viene coinvolto anch'egli nelle indagini degli omicidi misteriosi. È il professor B. che riesce infine a scoprire il motivo e l'autore dei delitti, non riuscendo però a recuperare il prezioso oggetto da cui tutto ciò era scaturito: tale oggetto viene distrutto dall'assassino poco prima di suicidarsi in un modo tale da demolire parte dell'edificio dell'università. Per una sorta di maledizione il sostituto procuratore muore poco dopo di infarto e l'università di Bologna subirà un crollo delle iscrizioni in seguito alla cattiva pubblicità portata dalla vicenda, mentre il professore B. potrà tornare al suo lavoro.
Pubblicata il 17/9/2006.