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Trentasettesima storia ribollita

di chinalski

Senti qua, questa me l'ha raccontata mio cugino ed è vera: è successa proprio a lui. Era in auto, su corso Allamano, e stava andando verso Rivoli, a un certo punto lo supera velocissimo un motociclista, subito dopo questo scivola, chissà perché, cade e va a sbattere di testa contro un albero. Mio cugino si ferma, si avvicina poi vede che il motociclista si alza a fatica, barcolla, fa qualche passo, lentamente si toglie il casco e la testa gli si apre in due come un'anguria facendo uscire il cervello e il tipo cade a terra morto. Ganzo, eh? ed è tutto vero, mica me lo invento, l'ha visto lui: l'ha giurato.

E ora un'altra, questa me l'ha raccontata il mio migliore amico, ed è successo a suo zio, quindi non è uno scherzo. Allora, allo zio era morto un anziano parente e lui ha ereditato tutti i libri e cose simili, che il parente era uno studioso, e in un baule ha trovato una nota dove era scritto che lo studioso, anni prima, aveva partecipato a una conferenza, di archeologi credo, e un tipo, un ispettore di polizia, aveva raccontato di strani riti che si tenevano non so dove, e di una statuetta in pietra antichissima che delle persone adoravano in mezzo alle paludi, e facevano riti orrendi, anche con sacrifici umani. L'ispettore aveva fatto un'irruzione in mezzo a uno di questi riti, avevano, lui e i suoi agenti, catturato molti dei tipi coinvolti, qualcuno l'avevano ucciso e avevano requisito la statuetta. Interrogando i prigionieri avevano poi saputo di una strana religione, antichissima, di una città scomparsa, di abissi spaziali, di una lingua dimenticata e, soprattutto, di dei antichissimi che stavano sulla terra. Se ci pensi fa paura, eh?

In un altro baule dello studioso c'era invece uno strano bassorilievo e dei fogli, insomma, il bassorilievo glielo aveva dato, era tutto scritto su dei fogli, tanti anni dopo la storia dell'ispettore, un tipo che sembrava un pazzo, e ciò che era rappresentato sembrava antichissimo, però era appena stato prodotto, in argilla, dal pazzo, che diceva di averlo visto la notte in sogno e subito riprodotto. Il pazzo poi ha raccontato varie volte i suoi sogni allo studioso, e sono tutti scritti su delle carte, io non le ho viste ma ci sono davvero, lo giuro. E sul bassorilievo c'era una specie di mostro enorme, deforme, con dei tentacoli schifosi, insomma, una schifezza, e poi c'erano dei geroglifici, ma non si capiva cosa significassero, né che lingua fosse. Il pazzo raccontava che nei sogni sentiva una specie di canto, di litania, e le parole erano le stesse che diceva l'ispettore dei riti nelle paludi. Poi, un giorno, il pazzo era guarito, e non c'erano più sogni da ascoltare, e lo studioso l'ha mollato.

Anni dopo lo zio aveva trovato casualmente un articolo di giornale, un giornale australiano, che raccontava di un naufragio avvenuto tempo prima in cui era stata coinvolta una nave, dove tutti i marinai erano morti meno uno, che era stato trovato sul relitto abbracciato a una statua di pietra simile a quelle che ti dicevo prima. Erano stati assaliti dai pirati ed erano riusciti a fuggire, poi, e questo non era scritto sull'articolo ma lo zio del mio amico l'ha saputo direttamente dal sopravvissuto, sono approdati su un'isola, ma non era un'isola, era uno di quegli esseri enormi e orrendi rappresentati dalle statue, ed erano scappati anche dal mostro in qualche modo e, insomma, se ci pensi fa paura, eh?

E senti, questa è capitata proprio a me, giuro. Allora, ero per strada una notte di pioggia, in auto, e a un certo punto vedo una ragazza, carina, che fa l'autostop, allora mi fermo per farla salire, e mi dice dove abita ed è sulla mia strada allora la prendo su, e chiacchierando lei mi dice...

Soluzione.

 

Pubblicata il 9/7/2006.

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