Egli disse ancora: un uomo aveva tre figli. Il figlio medio non disse al padre: "Padre, non sono riuscito a passare gli esami, non mi ammetteranno più in collegio". Pochi giorni dopo, il figlio medio, messa insieme ogni cosa, se ne partì per tornare nella città dove abitava, e là scialacquò tutto il suo patrimonio vivendo dissolutamente.
Quando ebbe dato fondo ad ogni cosa, e fu picchiato da compagni di stanza e da papponi, e si fu ubriacato, egli cominciò a sentir la propria miseria. Allora se ne andò a cercare il vecchio insegnante, gli raccontò tutta la sua storia, e l'insegnante lo ospitò e gli diede un letto dove dormire. La notte si sentì carezzare, e vide che l'insegnante era chino su di lui. Allora, rientrato in sé stesso, si alzò, si rivestì velocemente, e disse: "Arrivederci", e andò da sua sorella. Lo vide la sorella, mentre era ancora lontano, e ne ebbe pietà; allora, correndogli incontro, gli si gettò al collo e teneramente lo baciò. Il fratello medio disse: "Sorella, ho peccato contro il cielo e contro i nostri genitori; non sono degno di essere chiamato loro figlio. Andrò lontano, vuoi venire con me?". E la sorella gli disse: "La tua idea è ingenua e infantile, ma poiché ti voglio bene verrò con te". Allora il fratello capì il sacrificio della sorella, e capì che non poteva chiederglielo, la portò sulla giostra, e decise di non partire e di andare dal padre e dirgli "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono degno di essere chiamato tuo figlio" e chissà se il padre avrebbe ordinato ai servi "Portate subito la veste più bella e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, si banchetti e si faccia festa; perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto e si è ritrovato". E avrebbero cominciato a far festa.
Il figlio maggiore era all'ovest. E non tornò a casa, almeno, non durante il periodo raccontato dalla storia.
Pubblicata il 10/4/2006.