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Diciassettesima storia ribollita

di chinalski

Inizialmente sembrava la solita scappatella estiva, vera o inventata dai giornali scandalistici non è influente, invece fu qualcosa di ben più importante, di cui probabilmente si sentirà parlare ancora per lungo tempo. Pare che una letterina, una velina o una cicciolina qualsiasi, una cosidetta donna facile, si fosse invaghita del bellissimo calciatore, e in qualche modo lo sottrasse alla legittima e colta moglie. La moglie non la prese affatto bene: aizzò un gruppo di ultrà della squadra del marito, li radunò e volsero alla villa dove si erano rifugiati il fedifrago e l'amata. Fu praticamente un assedio, lunghissimo ed estenuante. Il capo dei tifosi ebbe il migliore compagno di risse, e forse amante, sedotto dalla sorella della moglie del calciatore, anche lei coinvolta per recuperare e punire il cognato. Accecato dalla gelosia la testa calda era quindi intenzionato a non partecipare alla spedizione punitiva, nonostante le insistenze delle due donne, la qual cosa avrebbe sicuramente reso impossibile l'impadronirsi della villa, come si intuì dalle prime schermaglie con le guardie del corpo del calciatore.
Senza l'apporto del picchiatore più abile non rimase che una possibilità: la sua mascolina amante decise di farsi crescere la barba in modo da potere assomigliare maggiormente al capo tifoso, e così puntare sull'effetto sorpresa e sulla paura che poteva generare sugli assediati. L'idea funzionò, ma non nel modo sperato: la sorella della velina, coraggiosa e combattiva, e di costumi poco morigerati, riuscì da avere la meglio in uno scontro ad insulti e sputi, e annichilì la barbuta. Il capo tifoso, vedendo l'amata piangente, decise di combattere e si scagliò nella mischia sovvertendo le sorti della lite: senza rispetto per la femminilità aggredì a male parole la sorella della velina, gettandola nella disperazione quando le urlò il "baldracca" finale. Di scarsa eleganza fu poi il mettere alla berlina la poveretta, mostrandola vergognosa e piagnucolante in giro per il paese. Solo su richiesta esplicita e commovente del figlio della signora il capo tifoso le permise di tornare, scornata, all'interno della villa.
Sappiamo poi tutti dai giornali come è andata a finire la storia: dopo una serie di vittoriose litigate del capo tifoso con simpatizzanti della velina, la velina stessa, incredibile a dirsi, ebbe la meglio sul capo tifoso e lo rese inoffensivo. Con uno stratagemma poi gli assedianti poterono penetrare nella villa, fu una rissa colossale che si concluse con il ritorno del calciatore tra le braccia della moglie, mentre della velina non si sentirà più parlare.

Soluzione.

 

Pubblicata il 20/9/2005.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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