Chiamatemi Raffaele

Quarantasettesimo incipit rovinato

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Primo indizio
Brutta storia la solitudine. Puoi essere solo perché sei in errore, o puoi essere solo perché sei l'unico ad avere ragione, ma è comunque una situazione pesante da reggere. Puoi anche essere solo perché sei malato e tutti sono sani, oppure perché sei sano e tutti sono malati.

Secondo indizio
Magari gli altri moriranno a breve, o sono già morti, ma ancora non lo sanno. Cosa puoi fare in questi casi? Poco o nulla, o meglio, per fortuna hai ancora la possibilità di muoverti liberamente, o quasi, stando attento al periodo giusto, e allora potrai sopravvivere a lungo, organizzarti la casa, raccogliere informazioni, cercare di capire che cosa sia cambiato e perché.

Terzo indizio
E, visto che ci sei, cerchi di fare dei danni alla maggioranza, a quella maggioranza che ti impone la solitudine. I danni arrecati sono minimi, è più uno sfogo, un modo per credere di potere influire sul mondo, ma in realtà lo sai che non hai soluzione per i tuoi problemi. Qualche volta può pure capitare di avere un dubbio, una speranza: può esserci qualcuno nel mondo come te? Potresti non essere condannato a morire da solo?

Quarto indizio
Eccola, lei potrebbe essere la compagna del resto della tua vita, una persona come te, una da cui non fuggire e da non uccidere. Ma no, non è possibile: sei davvero solo, e lei è solo il segnale che le cose per te non potranno che peggiorare. E così è: arrivi a un punto in cui il nemico, che non è il nemico che combattevi inizialmente, ma è un altro nemico, ben più temibile e organizzato, ebbene, il nemico abbia il sopravvento. E allora non sarai più solo: non sarai più nulla, sarai solo una storia che si tramanderà nel futuro, sarai l'ultimo della tua specie.

Quinto indizio: incipit
Le nuvole possono essere un problema grosso, potrebbero essere l'ultimo problema della tua esistenza, se non ti organizzi, perché il calare del sole può essere una bella immagine, può essere un momento di struggente malinconia, o può essere l'inizio di un incubo. Già, con il cielo nuvoloso è sempre meglio avere con sé un buon orologio, oppure bisogna stare nei dintorni di casa.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
Io sono leggenda, di Richard Matheson.

Incipit reale
Nei giorni di cielo coperto Robert Neville non era mai sicuro del tramonto del sole e capitava che loro uscissero in strada prima del suo rientro.
Se fosse stato più analitico, avrebbe saputo prevedere il loro arrivo con una certa approssimazione; ma si ostinava a mantenere l'abitudine di tutta una vita di calcolare il calar delle tenebre guardando il cielo, un metodo che nelle giornate nuvolose non funzionava. Ecco perché in quelle occasioni non si allontanava mai troppo.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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