Chiamatemi Raffaele

Ventiseiesimo incipit rovinato

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Primo indizio
Truffatori! Erano due bei truffatori, quei due, che hanno cercato di ingannare una persona di cuore, hanno cercato di fare in modo che questa persona si trovasse in una situazione di imbarazzo, colta di sorpresa e incastrata contro la sua volontà in una storia che voleva evitare. Ma per fortuna la provvidenza aggiusta le malefatte, e fa in modo che l'inganno non giunga a termine: chissà quali tormenti e quali pensieri per il pover'uomo se invece i truffatori avessero raggiunto il loro scopo.

Secondo indizio
A gente del genere non rimane che la fuga: sempre, a chi non sa vivere nella società, la fuga appare la soluzione migliore. Ma non è con la fuga che si risolvono i problemi, al limite si possono evitare temporaneamente. E, infatti, lui è stato giustamente punito, non trovando ricovero come sperato, e anzi si esibiva in un'altra sua triste specialità: rivoltarsi contro chi non desiderava altro che il suo bene, pretendere qualcosa di cui, forse, non si ha diritto, e addirittura fomentare la gente, plagiarla e piegarla ai propri meschini interessi.

Terzo indizio
Giustamente viene arrestato ma, si sa, è difficile sterminare l'erba grama, che sempre ricresce e infesta il mondo. Così il malfattore riesce a fuggire alla giusta e meritata pena, tornando a fare danni. Però la giustizia può avere anche delle, magari piccole, rivincite: la donna senza il suo degno complice è triste e vive male, forse memore dei cattivi comportamenti avuti in passato, mentre un complice del criminale viene invece punito dai suoi superiori, che hanno capito che era in combutta con il poco di buono. Certo, il principale colpevole di tutte le malefatte è ancora libero, ma speriamo ancora per poco.

Quarto indizio
Ma, davvero, da un lato la giustizia divina è implacabile, mentre la buona stella dei delinquenti è ancora più potente. Il farabutto si ammala, e tutto lascia pensare che la storia potrebbe concludersi con un finale lieto, invece sopravvive alla terribile malattia, ma la speranza è l'ultima a morire: forse, almeno, la donna del furfante potrebbe lasciarci la pelle, anche lei per la malattia, ma neanche questa ultima soddisfazione viene lasciata al povero lettore. Già, i due non verranno puniti, anzi, potranno continuare a fare del male alla gente per bene. Non è buona letteratura, questa, che esalta le cattive azioni.

Quinto indizio: incipit
Trattavasi di una formazione idrogeologica di origine glaciale dalle caratteristiche morfologiche particolari, situata nella zona delle Prealpi Luganesi, e costituita da tre profondi fiordi che andavano a unirsi in un punto centrale. Dei tre fiordi in particolare ci interessa quello meridionale orientale, nella porzione dove esso si stringe per poi riallargarsi nuovamente.

La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soluzione
I promessi sposi, di Alessandro Manzoni.

Incipit reale
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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