Primo indizio
La trama è esile esile, evanescente, sbiadita, impalpabile.
Secondo indizio
E il personaggio principale? Eh, anche lui esile esile, evanescente, sbiadito, impalpabile.
Terzo indizio
Gli altri personaggi? Ah, no, quelli sono belli terreni, coi piedi ben piantati per terra, che si possono stupire per una novità, possono lasciarsi trascinare ad apprezzare qualcosa di insolito, di poetico, ma è solo un attimo. Già, perché alla prima avvisaglia di pericolo sì chiudono in loro stessi, arroccati nella loro società impermeabile a tutto.
Quarto indizio
Ma, se uno ha lo spirito aperto e ottimista, crede che tutto finirà comunque bene. E così capita nel romanzo: il nostro ometto, esile esile, evanescente, sbiadito, impalpabile, scappa dalla prigione, fugge da un buco nel muro e torna libero. Libero di fare la propria vita, altro che scrivere leggi!
Quinto indizio: incipit
Trullallero trullallà, trullallero trullallà...
- Chi è?
- Come chi sono?
- Sì, chi è lei?
- Una signora sono, che domande. E lei chi è?
- Io sono... sono un signore. E sono esile esile, evanescente, sbiadito, impalpabile. E là in fondo cosa c'è?
- Quella è la capitale.
La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.
Soluzione
Il codice di Perelà, di Aldo Palazzeschi.
Incipit reale
Pena! Rete! Lama! Pena! Rete! Lama! Pe... Re... La...
- Voi sareste un uomo, per caso?
- No. Io sono una povera vecchia, un uomo per caso sarete voi.
- È vero, è vero, scusate, avete ragione, voi siete una povera vecchia, un uomo sono io.
- Voi che cosa siete?
- Io sono leggero... un uomo leggero... tanto leggero... e voi siete una povera vecchia, lo so, come Pena, come Rete, come Lama, anche loro erano vecchie. Sapreste dirmi se ciò che si vede in fondo a questa via è la citta?
- Si.
- Quella che si vede laggiù sarebbe dunque la casa del Re?
- No, è la porta della città, e quelle sono le sue mura. La casa del Re è posta in mezzo d'un giardino, circondata da altissime cancellate e bene guardata dai vigili. Quei cittadini uccidono spesso il loro Re. Ora è Re Torlindao. Ma voi siete diretto alla citta, signore?
