Primo indizio: incipit
Ma dove cavolo ero? Boh, non lo so e non lo voglio neanche sapere, mi ricordo solo la regione, c'era un tipo di quelli in su, in alto, quelli che hanno tutto il loro armamentario, e hanno anche degli animali. Ma niente di più, o comunque poca roba: un po' di cibo di scarsa qualità, qualcosa in più la domenica. E praticamente lì era finita la loro ricchezza, rimaneva solo qualche vestitino per andare alle loro feste, le feste che fanno quelli in su, quelli in alto.
Secondo indizio
Vediamo: il cavallo ce l'ho, e che cavallo! È davvero un animale possente, fedele, coraggioso, veloce come la folgore. L'armatura è un gioiello, un vero capolavoro. Una cosa ancora mi manca, una cosa sola...
Terzo indizio
Una donna da amare: la donna più dolce, più pura, più bella del mondo potrebbe essere la degna amata per un uomo della mia fatta. Per lei sarei disposto a spostare le montagne, a combattere con mille eserciti di cavalieri pur di difendere il suo onore e di conquistarle il posto che solo ella merita nell'adorazione da parte del mondo.
La soluzione e il vero incipit sono in fondo alla pagina.
Soluzione
Don Chisciotte della Mancia, di Miguel de Cervantes.
Incipit reale
In un borgo della Mancia, che non voglio ricordarmi come si chiama, viveva non è gran tempo un nobiluomo di quelli che hanno e lancia nella rastrelliera e un vecchio scudo, un magro ronzino e un levriere da caccia. Un piatto di qualcosa, più vacca che castrato, brincelli di carne in insalata, il più delle sere, frittata in zoccoli e zampetti il sabato, lenticchie il venerdì, un po' di piccioncino per soprappiù la domenica, esaurivano i tre quarti dei suoi averi. Al resto davano fine la zimarra di castorino, i calzoni di velluto per le feste con le corrispondenti controscarpe pur di velluto. Nei giorni fra settimana poi gli piaceva vestire d'orbace del più fino.