[...] per una volta, in "Molti libri per Nulla" era molto più importante la pura capacità di analisi crittografica rispetto alla cultura letteraria. Non che quest'ultima non fosse necessaria, comunque. Il risultato dell'indagine è maturato solo al quarto indizio, ma è indubbio che un investigatore migliore avrebbe potuto migliorare di molto la prestazione. Comunque, meglio tardi che mai, come dice il proverbio.
Orbene, gli indizi erano tutti assolutamente evidenti e simili: barzellette vecchie e arcinote venivano date in pasto ai concorrenti mancanti della battuta finale. Questa costruzione è di per sé indicativa: esistesse un libro intitolato "Coitus Interruptus" - e magari esiste - andrebbe benissimo come onesto tentativo risolutorio; meglio ancora, Kurt Godel deve la sua fama ai Teoremi d'Incompletezza, e in fondo quelle che ha scritto sono delle vere e proprie "pubblicazioni"; ma ha un problema di fondo, che analizzeremo più avanti. Anche altre strutture potevamo essere indagate: a mancare era la battuta, e Bhattuta è un celebre esploratore arabo, che ha lasciato diari di viaggi. Era questo l'indizio da seguire? O ancora: sono cinque gli indizi, sarà il libro misterioso un libro con "cinque" nel titolo?
Certo, se da qualche parte ci fosse un libro - e non un film, come invece è - dal titolo "... e tutti risero", la soluzione sarebbe già bella che trovata. Ma quello è appunto un film, e il gioco non si intitola mica "Molti film per nulla".
Tutto era ancora possibile; ma il vizio di fondo preannunciato è che, stando così le cose, più che "cinque indizi successivi" il curatore avrebbe solo "ripetuto per cinque volte" un unico indizio: "storiella comica senza battuta finale". Sarebbe lecito? È da verificare... in fondo, i concorrenti guadagnano più punti se indovinano con meno indizi, e di conseguenza gli indizi dovrebbero gradualmente facilitare, ogni volta di più, la ricerca della soluzione. Una mera ripetizione si limita a ripetere, non avvicina a niente. Ergo, la strada doveva evidentemente essere un'altra.
Forte di ciò, e convinto che anche il quinto e ultimo indizio non sarebbe stato sostanzialmente diverso dai primi quattro, ho tentato un'analisi diversificata. E la prima osservazione, naturalmente, non poteva essere altro che "di barzellette sceme abbiamo un archivio proprio sul sito della Parolata". Che la strada fosse buona lo indicava subito il fatto che il curatore aveva scelto tutte le storielle pubblicate nel novero di quello stesso archivio. Bene.
Non solo: erano pubblicate con un certo ordine: la prima (Fantasma Formaggino) veniva prima nell'elenco della seconda (Ubriaco e chiavi), che veniva prima della terza, e così via.
Molto bene.
Il primo approccio è immediato: le barzellette hanno un titolo nell'archivio, e il titolo è fatto di parole. Alcune di queste parole sono scritte con l'iniziale maiuscola. Facile, allora! Basta mettere in fila le maiuscole, e viene fuori. FUGT. Fugtm, al massimo, contando anche la M di Mercedes.
Esiste un autore di nome FUGTxxx o FUGTMxxx?
Non che io sappia.
Ma non demordo.
Noto che le barzellette sono numerate. Fantasma Formaggino è addirittura la prima, ha il numero 1. L'ubriaco è la 27, poi c'è la 29 e la 35. Ostia, questo sì che è interessante.
Mettiamole bene in ordine:
1
27
29
35
Manca ovviamente ancora un numero - l'indizio del venerdì - ma forse si riesce a decrittare lo stesso. Prima osservazione: a parte l'uno iniziale, gli altri numeri sono tutti superiore a 21 e a 26, che sono le lettere dell'alfabeto. Il gioco è aperto agli autori stranieri, quindi è bene considerare come base 26. I numeri più alti di 26 è come se facessero un "secondo giro" sulla ruota dell'alfabeto.
Questo trasforma la nostra serie in:
1
1+26
3+26
9+26
E la regolarità comincia ad essere quasi preoccupante. Non occorre una laurea in matematica per capire che 1, 3 e 9 sono le potenze di 3 (3^0 , 3^1 , 3^2 ). È anche facile capire, ormai, quale sarà la barzelletta incompleta di domani. Ma continuiamo! La serie è allora:
1
3^0 +26
3^1 +26
3^2 +26
E a questo punto, occorre tornare alle lettere.
Si noti che il primo numero (1) sta a indicare sia la prima barzelletta dell'elenco, sia il primo indizio del gioco degli indizi. Quindi è un 1 ripetuto (non addizionato: proprio ripetuto) che genera ovviamente (1) e (1) = 11.
Il secondo indizio è dato da 27, che è appunto 26+1: in altri termini, è quello che guida nell'idea del riciclo nella ruota dell'alfabeto: se si capisce che si è all'interno di una aritmetica modulare in base 26, è ovvio capire che (27 mod 26) = 1.
Terzo indizio: entra in ballo il 3 e le sue potenze. Il 29 originario, numero di matricola della barzelletta del genovese al bar è ovviamente pari a 26+3, ma abbiamo già detto che il 26 indica il secondo giro sulla ruota dell'alfabeto. Quindi, terza posizione del secondo giro, ovvero 3 del 2°, ovvero 3x2 = 6.
Quarto indizio: sempre più complicato, ma una volta trovato il metodo dei precedenti, tutt'altro che impossibile. Il numero d'ordine della barzelletta è 35. Come già anticipato, questo può scriversi come 26+9, o meglio ancora come 3^2 +26. È quel 2 all'esponente che ribadisce ancora - ce ne fosse mai bisogno - che parliamo d'un secondo ciclo: il curatore è diventato spudorato, quel che prima solo accennava adesso lo mostra sfacciato all'esponente! Del resto, è il quarto indizio, deve di necessità rendere la decrittazione un po' più semplice, sennò che vantaggio si avrebbe ad aspettare fino a giovedì? Allora 35 è 9+26, ovvero 9 a del 2° giro, insomma 9 e 2. Quarto indizio, quindi facile operazione; e la più facile è la somma. Ergo , 9+2 = 11.
È fatta. La serie maledetta (e ancora incompleta) è insomma nient'altro che:
11
1
6
11
E qui basta la codifica degli scolaretti, quella di numero uguale lettera uguale, in ordine alfabetico: A=1, B=2, C=3, . e non ci va più niente a capire che 11-1-6-11 si legge K-A-F-K.
Occorre continuare? L'autore del libro misterioso è ovviamente Kafka. E il gioco è risolto.
Come? Cosa si mormora? Che questo è l'autore, e non il titolo?
Ma diamine! Ho già ben detto che ci vuole non solo l'arte della decrittazione, ma anche un po' di cultura letteraria, no?
Per quale motivo le barzellette, che nell'archivio della Parolata sono tutte diligentemente complete, dovrebbero essere riportate incomplete negli indizi delle Newsletter? Ma è ovvio! Perché l'essere incompiute è di per sé un indizio ulteriore!
Kafka ha lasciato un solo romanzo incompleto. E se uno arriva a Kafka e all'incompiutezza, la risposta non può essere altro che "America". E questo è quanto.
Puff, puff. Che fatica.
P.S. - Sono ragionevolmente convinto di non aver indovinato, ma anche abbastanza certo d'aver dimostrato una volta per tutte che gli incredibili misteri del "Codice da Vinci" sono una puttanata galattica, se si riesce a scimmiottarli con discreto successo in tre quarti d'ora di applicazione numerologica.