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I burosauri

Utili Divertenti Letterarie Sparse Novità

Rubrica che tratta delle parole e delle locuzioni che potrebbero essere scritte in modo semplice ma, per qualche motivo, vengono rese incomprensibili.
Una fonte importante sarà il linguaggio burocratico, ma anche le parole inutilmente inglesi faranno la loro parte.

Attesoché o attéso che
Perché non dire, invece: dato che, oppure considerato che?

Avviso di notifica
Il sistema di archiviazione dei documenti di una nota azienda di telecomunicazioni italiana invia "avvisi di notifica". Detto per inciso, il dizionario Garzanti tra i sinonimi di "avviso" fornisce, come parola burocratica, "notifica".

Biffare
Biffare si usa, oltre al suo significato normale, anche, in ambito burocratico, per dire di crocettare il quadratino di interesse sui moduli, quello che in inglese si dice "to check". Per ciò che mi riguarda, non ho mai usato il termine "biffare", e cerco di evitare il brutto "ceccare", ma non ho ancora trovato niente di meglio che dire "selezionare", anche se non mi piace particolarmente.

Comminàre
Dal latino comminari, composto di cum 'con' e minari 'minacciare'.
Verbo transitivo [io commìno o alla latina còmmino ecc.].
(diritto) Prevedere una pena o una sanzione per la trasgressione di una legge: un reato per il quale la legge commina l'ergastolo, la detenzione, una multa.
Molto spesso "comminare" viene usata con il significato erroneo di "infliggere".

Comporto
Se si desiderasse dire "comporto", e si desiderasse che la maggior parte della gente capisca, non sarebbe una cattiva idea usare la locuzione "ritardo ammesso".

"Conferimento rifiuti: dalle ore 16,00 alle 4,00"
Cartelli esplicativi sui cassonetti dei rifiuti a Loano e a Pragelato. Lì i rifiuti li conferiscono, non li buttano.

Configurarsi
Configurarsi viene utilizzato specialmente nel linguaggio burocratico col significato di "presentarsi": il caso si configura interessante.

Corresponsióne
Derivato di corrispondere, ma sul modello del latino responsio -onis.
Sostantivo femminile.
1. Denaro che si dà in cambio di un servizio.
2. (figurato) Corrispondenza di affetti: non trovare corresponsione ai propri sentimenti.
In un italiano più intelligibile si potrebbe dire, nel primo significato, pagamento.

Sulla "Domanda di rilascio della patente di guida" c'è la spiegazione di come scrivere la residenza: "Indicare la via (senza scrivere VIA o V.) ovvero scrivere PIAZZA, PLE, CRV ecc., seguito dalla denominazione."
Chiaro, no?

Emoluménto
Dal latino emolumentu(m); propriamente 'somma pagata per la macinatura', derivato di emolere 'macinare completamente', composto di ex- e molere 'macinare'.
Sostantivo maschile.
1. (specialmente al plurale) Somma corrisposta per compensare una prestazione, specialmente di carattere professionale, continuativa o saltuaria: la patente di Console non parlava di emolumenti (Goldoni).
(raro) Compenso incerto oltre allo stipendio.
2. (antico) Profitto, guadagno.
Emolumento è un bel burosauro per evitare di dire compenso.

Entro e non oltre
Non ci si spiega la necessità della ripetizione. Entro significa prima della fine di. Oltre significa, in senso temporale, più di. Quindi non oltre significa prima della fine di. Se ne deduce che se una cosa avviene entro un certo istante, allora avviene non oltre quell'istante. E se avviene non oltre un istante, allora avviene entro quell'istante.

Esempio
"Il Primo Dirigente della Polizia di Stato scrive:
«Con riferimento alla lettera che lamenta mancate risposte al numero 113, abbiamo immediatamente avviato ogni opportuno approfondimento per verificare se l’inconveniente sia ascrivibile a problemi tecnici o ad altra causa.
Nelle more si è provveduto alla implementazione del numero degli operatori addetti al servizio e, conseguentemente, delle postazioni di risposta. La problematica è oggetto di attenzione anche in sede dipartimentale.
A breve sarà disponibile un servizio che consentirà agli operatori di contattare i numeri da cui sono pervenute eventuali chiamate rimaste inevase»."
Un cristallino coacervo di burosauri pubblicato nella rubrica delle lettere dei lettori alla Stampa. Il divertente è che il titolo della lettera era "Il 113 più vicino alla gente"!

Facènte funzióne
Composto del participio presente di fare e di funzione.
Anche facente funzioni.
Locuzione sostantivale maschile e femminile(plurale facenti funzione).
(burocratico) La persona che sostituisce temporaneamente il titolare.

'Sostituto temporaneo' alla Parolata sembra preferibile e più comprensibile di 'facente funzione'.

Futili motivi
I futili motivi esistono solo nei verbali della polizia e sui giornali. Perché non usare qualche formula meno burocratica? Magari anche solamente "motivi futili", come diciamo noi italiani.

In calce piuttosto che dire "in fondo".

In ossequio alla legge, alle disposizioni e simili: (burocratico) in obbedienza, in conformità a esse.

Introdursi
"Si prega di non introdursi con le scarpe"
Cartello all'ingresso dello spogliatoio di una piscina torinese. Per fortuna non hanno scritto un banale "entrare", poiché è suo il merito di avere ispirato questa rubrica.

Ivàre
Derivato di IVA, Imposta sul Valore Aggiunto.
Verbo intransitivo [io ivo, tu ivi ecc., participio passato ivato].
Orrendo verbo utilizzato in passato nei sordidi ambienti dei commercialisti, ultimamente assurto agli onori dell'italiano corrente. Fortunatamente i dizionari ancora non lo contemplano.
"[...] da Wind costo Euro 1.86/min. ivato + Euro 0.14 scatto alla risp. ivato. Durata massima della telefonata pari ad una spesa massima di Euro 15,00 ivato."
In alternativa la Parolata consiglia di utilizzare la locuzione "IVA compresa".

Ìvi
Latino ibi.
Avverbio.
1. (letterario) In quel luogo, lì: Ivi posò Erittonio, e dorme il giusto / cenere d'Ilo; ivi l'iliache donne / sciogliean le chiome (Foscolo).
Si usa spesso nelle citazioni bibliografiche per rinviare a un luogo già citato.
2. (letterario, non comune) Allora: Di penter sì mi punse ivi l'ortica (Dante).
Il sottoscritto, nato a Torino e ivi residente, ecc. Se i burocrati dicessero "lì" invece di "ivi" sarebbero meno burocrati.

Li
Un documento burocratico che si rispetti ha la data scritta come "li, 22 febbraio 2010".
Perché si usa ancora l'articolo desueto "li"? Semplice, perché i burosauri non si estinguono facilmente. Le date nei documenti si dovrebbero invece scrivere senza articolo: 22 febbraio 2010.

Malacologia
"Materiale di interesse malacologico (conchiglie)"
Da un biglietto esplicativo (?) di una mostra a Venaria Reale. Senza la spiegazione tra parentesi sarebbe stato perfetto.

Nelle more
Dal latino mora 'attesa, indugio', di etimologia incerta.
Locuzione avverbiale.
(diritto) Nell'intervallo di tempo che intercorre fra l'avvio di un iter burocratico-giuridico e la sua conclusione.
Nelle more del giudizio: nel periodo che precede la definizione della sentenza.
(estensione) Nell'attesa, nel frattempo: ho dovuto interrompere per un po' il lavoro e, nelle more, farò delle ricerche bibliografiche.

Perché, più semplicemente e più chiaramente, non si dice nell'attesa, frattanto, nel frattempo, intanto, per intanto?

Nominatìvo
Dal latino nominativu(m), derivato di nominare.
Aggettivo.
1. Che contiene, riporta uno o più nomi: biglietto nominativo; elenco nominativo.
Titolo nominativo: (finanza) intestato al proprietario.
2. Caso nominativo, o, assoluto, nominativo: caso grammaticale che, in alcune lingue indoeuropee antiche e moderne, esprime il soggetto della frase e tutte le parti che concordano con esso. Anche usato come sostantivo maschile.

Sostantivo maschile.
(borocratico) Nome: un elenco con molti nominativi.
Sigla, insieme di lettere, numeri o segni che servono a individuare una nave, un aereo, un semaforo ecc., su cui in genere sono raffigurati in modo visibile.

Nominativo, col significato di "nome", è usato nel linguaggio burocratico, e da lì tenta di espandersi nel mondo reale. Non sarebbe più semplice e comprensibile dire "nome" anche nei documenti ufficiali?

Nosocomio
Per i burocrati non esistono gli ospedali, ma solo i nosocomi.

Obliterare, utilizzato in luogo di annullare, timbrare.

Ològrafo
Dal latino tardo holographu(m), che è dal greco hológraphos, composto di hólos 'tutto' e -graphos '-grafo'.
Aggettivo.
(diritto) Si dice del testamento scritto per intero, datato e sottoscritto di proprio pugno dal testatore.
Forse dire "manoscritto" o "scritto di proprio pugno" semplifica eccessivamente il concetto.

Piègo
Derivato di piegare.
Sostantivo maschile [plurale pieghi].
(non comune) Fascio, pacchetto di lettere o di altre carte; plico.
Il piego esiste solo alle Poste. Dalle altre parti hanno il pacco o, alla peggio, il plico.

Prèvio
Dal latino praeviu(m) 'che precorre', composto di prae- 'pre-' e un derivato di via 'via'.
Aggettivo.
1. (burocratico) Precedente: l'esame previo del documento non ha dato l'esito atteso.
(assoluto) Fatto, preso, dato in precedenza: previo riconoscimento; si delibererà previo esame approfondito della documentazione.
2. (medicina) Placenta previa: collocata in posizione anormale, in modo da ostruire l'orifizio cervicale provocando complicazioni nel parto.
Al posto di "previo" si potrebbe semplicemente costruire la frase usando un bel "dopo".

Pubblicato in via riservata.
Un ossimoro burocratico.

Quota parte
Quota significa parte di una somma globale di denaro. Quota parte, inteso come stanziamento della somma complessiva da usare, è quindi una ripetizione che tanto piace ai burocrati.
Si può usare, invece, 'quota' o 'parte'.

"Richiesta attestato di transito"
Scritta sulle colonnine Viacard in autostrada, a fianco del pulsante da premere per chiedere la ricevuta. Chissà cosa può capire uno straniero in Italia.

Stazione mobile dei carabinieri.
Un bell'ossimoro.

Tassativamente obbligatorio, invece di obbligatorio.
"È tassativamente obbligatorio fare la doccia prima di entrare in vasca"
Da un cartello in una piscina.

Ubicàre
Derivato del latino ubi 'dove'.
Verbo transitivo (io ùbico, tu ùbichi ecc.).
Situare in una determinata posizione topografica, riferito a immobili, sedi di servizî e complessi varî.

Ubicàto, participio passato di ubicare, è usato anche come aggettivo: uno stabile ubicato in periferia; il podere è ubicato a mezza costa.

Invece di dire "ubicato" si potrebbe essere più comprensibili dicendo "che si trova".

"Velocipedi: è vietato in alcun modo introdurre cicli e motocicli"
All'ingresso di un parco in provincia di Asti, questo splendido nonsense stradale. Solo in alcuni cartelli stradali si trova ancora la parola "velocipede", nella realtà non esistono più .

Vertical platform.
In una nota azienda di telecomunicazioni italiana è stato usato, per definire una struttura organizzativa, questo ossimoro.

Vendesi e, peggio ancora, vendonsi, o affittasi e affittansi, sono retaggi di quando gli annunci economici si pagavano a parole, e scrivere "vendesi" invece di "si vende" permetteva di risparmiare una parola. Ora che si è perso il motivo economico, forse si potrebbe scrivere in modo meno burocratico e più naturale "si vende" o "si affittano".

Venue, invece di sede.
"Le scrivo per comunicarle la venue relativa al Forum [...]". Da una lettera.

Vie di esodo
Su un cartello di indicazione delle uscite di emergenza in una nota azienda telefonica italiana. Scrivere vie di uscita sembrava banale.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 24 settembre 2017.

Parolata.it è a cura di Carlo Cinato.
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